La Storia
La nostra storia
La Storia della scuola
L’Istituto Comprensivo n. 2, Maria Lai, costituitosi il 1 settembre 2015 riunendo i vari plessi dell’infanzia, della primaria, della secondaria di I grado provenienti dall’ex I Circolo Didattico e dall’ex Scuola Secondaria di I grado “A. Rosas”, accoglie ragazzi dai diversi quartieri della città di Quartu Sant’Elena, terza città della Sardegna con oltre 70.000 abitanti. Nell’arco di un quarantennio essa ha conosciuto, dal punto di vista urbanistico e demografico, una vera e propria rivoluzione, triplicando la popolazione residente e ampliando notevolmente i suoi confini. Accanto all'emergere di nuove situazioni di espulsione dall'attività lavorativa di quarantenni e cinquantenni, che difficilmente riescono a reinserirsi nel processo produttivo, si registrano tassi di disoccupazione giovanile elevata e un progressivo fenomeno di immigrazione di famiglie provenienti da paesi comunitari ed extracomunitari. A tali dinamiche si associa, la crisi economica attualmente aggravata dalla crisi pandemica ancora in atto, che ha incentivato la ripresa dell’emigrazione, producendo delle ricadute evidenti anche all’interno del nostro Istituto e determinando un certo numero di trasferimenti di alunne e alunni, anche nel corso dell'anno scolastico. In tale contesto, la dispersione scolastica assume connotati preoccupanti, soprattutto, se si considera il precoce abbandono che, in alcuni casi, sfocia in devianze e/o favorisce situazioni di esclusione sociale. Purtroppo, Quartu S.E. possiede poche strutture di tipo ricreativo e culturale, offrendo ai giovani un numero molto limitato di servizi, quali: la Biblioteca Comunale, Ludoteche private, Associazioni di impegno sociale, Centri di aggregazione Parrocchiali, Teatro, una multi sala cinematografica (in territorio di Quartucciu), varie strutture sportive (campi da calcio, piscina comunale, palestre pubbliche e private dislocate nei vari quartieri della città). Tali strutture e servizi, pur svolgendo un importante ruolo sociale, soddisfano solo marginalmente la crescente richiesta proveniente dal territorio. La nostra scuola presenta un bacino di utenza eterogeneo, caratterizzato dalla presenza di alunni e alunne che provengono da contesti socio-economici e culturali differenti. Negli ultimi anni, si è registrato un incremento della presenza di alunni stranieri che, spesso, hanno manifestato importanti carenze sul piano della competenza linguistica italiana. Nonostante le difficoltà che possono scaturire dall’incontro tra retroterra culturali ed economici molteplici, la scuola ha sempre cercato di contribuire alla valorizzazione delle diversità, considerandole “risorsa positiva”, incoraggiando il confronto interculturale e promuovendo la crescita dell’intera comunità (includendo in tale accezione gli alunni, l’intero personale scolastico e le famiglie) attraverso la condivisione di valori universali e l’esercizio della cittadinanza attiva, a partire dalla vita quotidiana delle singole classi. Le famiglie sono attive e collaborative, accolgono e condividono in modo positivo la proposta formativa intervenendo, in alcune occasioni, anche attraverso il sostegno economico volontario per specifiche attività o progetti di arricchimento del curricolo. A seguito dell’analisi dei dati rilevati attraverso il monitoraggio condotto dal Nucleo di autovalutazione di Istituto, supportato dall’interlocuzione costante con le istituzioni pubbliche e gli operatori socio economici del nostro territorio, sono state messe in evidenza alcune urgenze e priorità di intervento: - contrastare le emergenti devianze giovanili: partendo dal bullismo, fino ad arrivare all’uso distorto dei social media, prevenendo i fenomeni di disgregazione sociale, valorizzando le identità e le diversità culturali, economiche e sociali; - favorire il senso di fiducia nel futuro: collaborando con associazioni di impegno sociale e con gli operatori pubblici e privati del territorio, tra cui l’Ente Locale, le strutture socio sanitarie, le fondazioni e gli operatori economici e umanitari; - valorizzare le tradizioni locali e sviluppare l’integrazione tra le diverse componenti e il senso di appartenenza alla comunità.